BASCHIERI A PIEDI UNITI SU URBANIZZAZIONi E CULTURA

[26 Set 2016] Il nostro Pierlugi Baschieri interviene oggi sulla Voce contestando la sotterranea "Arcizzazione" delle politiche culturali della città. Per chi volesse poi un pungente approfondimento di controinformazione sulle politiche urbanistiche vecchie e nuove del Comune di Mantova, riportiamo di seguito il testo della sua lettera al direttore pubblicata dalla Gazzetta di Mantova. 


Terreni e mattone: almeno il nostro Pgt non ha fatto disastri 
Diciamoci la verità, a Mantova abbiamo smarrito la memoria. Mi auguro che la moltitudine di eventi ludici del periodo non ci abbia inebriato troppo. Il fallimento della società che doveva costruire, nell'area del lago Paiolo, un nuovo quartiere di circa 300 alloggi e 600 posti auto, progettato dall’archistar viennese Podrecca, era nell’aria. È da parecchio che il mercato immobiliare, compreso quello mantovano, è crollato. Purtroppo, il fallimento di una ditta seria è sempre una sconfitta per l’intera collettività. Per fortuna, questa volta abbiamo avuto un imprenditore che prima di costruire e lasciare dei magoni alla comunità ha avuto la decenza di attendere la ripresa di un mercato che non c’è stata. Poteva andare molto peggio, fidatevi. Gli 11mila mantovani che avevano sottoscritto nel 2006 la petizione per evitare l’urbanizzazione di quell’area verde oggi possono affermare: «L'avevo previsto !». Come in tutte le vicende cittadine ci sono contenti e scontenti, ma al sottoscritto interessa un’altra questione ed è quella rappresentata dal silenzio assordante di una certa politica. Ebbene sì, è corretto ricordare che quel progetto macroscopico di 110mila mq è stato voluto dal centro sinistra. Dopotutto, hanno governato Mantova 65 anni e qualche errore lo hanno commesso, anche volontariamente. Non ho bisogno di fare nomi e cognomi, gli attori politici e protagonisti di quegli anni li conoscono tutti, accecati dallo sviluppo e dal cemento hanno dato vita a urbanizzazioni che non sono mai state realizzate e quelle avviate si sono fermate lasciando opere incompiute e scempi che oggi non trovano una soluzione. Come non poter ricordare la lottizzazione di piazzale Mondadori, quella dove oggi anatre e rane affollano l’acquitrino, Lagocastello, la polemica infinita, il parcheggio interrato in piazza Cavallotti, ancora oggetto di contenzioso, e poi le finanze di progetto revocate perché troppo sbilanciate a favore dei privati come Porta Mulina e Palazzo del Podestà. Mattia Palazzi non fa mai cenno a questi disastri urbanistici, sembra che a Mantova sia uno straniero e sia arrivato solo nel 2015. In realtà prima come consigliere comunale (2000-2005) e poi come assessore (2005-2008) ha potuto toccare con mano gli errori dei suoi colleghi di partito. Oggi pontifica recuperi di aree degradate che non dipendono da lui, bensì dai privati. Spesso criticato il centro destra, nel 2012 ha dato vita ad un Piano di governo del territorio che ha recuperato oltre un milione di mq di aree, tornate di fatto non edificabili. Almeno questo proviamo a ricordarcelo".