MAGDI ALLAM: "DOPO PARIGI TOCCHERA' A ROMA"

[24 nov 2015] «E lo faranno perchè sono abituati a mantenere la parola data». Non misura certo le parole Magdi Allam, al centro di un incontro molto atteso e partecipato, introdotto da Nicola Sodano di fronte ad una platea numerosa, qualificata e attenta. Colloquiando con l'amico Hussein Tafla e Alessandro Colombo, presidente dell'Associazione, Allam traccia con realismo e lucidità un profilo disarmante delle strategie dell'Isis. Per 56 anni - prima di convertirsi al cristianesimo, battezzato da Benedetto XVI - Allam è stato un musulmano moderato: una delle facce tolleranti e disponibili al dialogo. Da 12 anni vive invece sotto scorta: gli islamisti lo hanno condannato a morte per le sue prese di posizione contro l'ortodossia radicale. «Attenzione, questi non sono pazzi». Con grande dimestichezza e cognizione di causa, Allam cita più volte il Corano per supportare le proprie affermazioni: «Siamo destinati a essere conquistati: gli atti a cui assistiamo impotenti vengono lucidamente pianificati nell'ambito di un progetto scritto a chiare lettere in un libro sacro, al quale portiamo rispetto ma di cui non è ammessa interpretazione». Nell'Islam il Corano è della stessa sostanza di Dio: ecco perché non si interpreta. «Ogni volta che gli islamici pregano, condannano ebrei e cristiani. Se le cose stanno così, che senso ha continuare a promuovere il dialogo?». Prima di lasciare spazio a un coinvolgente botta e risposta con il pubblico, Allam conclude citando Oriana Fallaci e Winston Churchill che, di fronte all'offensiva di Hitler, preparava il popolo inglese a una prova durissima: «Verseremo lacrime e sangue». Siamo in guerra.